La Saldatura robotizzata rappresenta uno tra i processi più importanti dell’industria, fin dalla primissime attività manifatturiere. Una perfetta operazione di saldatura è ciò che fa la differenza tra un prodotto grossolano e uno di qualità con finiture sartoriali.

Qualche cenno storico

L’uso di robot industriali è diffuso da molti anni, ma il loro utilizzo per la saldatura nel campo delle lavorazioni meccaniche e della manipolazione delle lamiere è un’applicazione relativamente giovane. Dagli anni ottanta inizia a diffondersi l’utilizzo di queste tecnologie anche nel campo della saldatura automatizzata ma non fu complessa la sua diffusione. In meno di vent’anni metà dei 120.000 robot nelle industrie del Nord america era utilizzato per saldature. Il robot veniva largamente utilizzato già agli inizi degli anni ’60, basta immaginare le linee produttive delle maggiori case automobilistiche del tempo per automatizzare processi ripetitivi e che, quindi, necessitavano di una programmazione rigorosa.

Perché programmare?

Tutti i processi che prevedano la ripetizione di un’operazione su pezzi simili possono essere automatizzati; anche nel caso delle saldature, dopo essere stato programmato in modo coerente da tecnici esperti, il robot effettuerà la stessa lavorazione, con una precisione ripetuta per ogni pezzo, assicurando costanza, continuità e coerenza. Ecco, quindi, i vantaggi nell’uso di robot per la saldatura: precisione e produttività.

Diminuiscono infatti anche gli scarti e la necessità di rilavorare le parti; inoltre, aumenta anche la produzione perché, rispetto al lavoro manuale, quello automatizzato procede molto più velocemente e può proseguire ininterrottamente giorno e notte.
Grazie all’utilizzo dei robot si riducono anche i rischi per i lavoratori, che altrimenti sarebbero esposti ai rischi diretti e indiretti quali i fumi e le scintille.

La robotizzazione

Come la maggior parte dei robot industriali, quelli addetti alla saldatura sono normalmente dotati di uno o più “arti” – i bracci robotizzati che portano alle estremità lo strumenti – che si muovono grazie ad attuatori comandati dai software che risiedono nei PLC controllo, e che si occupano di posizionare i pezzi, effettuare operazioni preliminari e realizzare le saldature vere e proprie.

A seconda del tipo di lavorazioni da eseguire i manipolatori possono essere di tipo differente: i movimenti dei bracci possono avvenire principalmente lungo piani (robot cartesiani) o lungo assi di rotazione, in modo simile ad un braccio antropomorfo.

Il secondo tipo di articolazione è quello che permette una maggior flessibilità nei movimenti e può operare anche in punti altrimenti difficilmente raggiungibili; più complesso da un punto di vista costruttivo e di programmazione, ma ogni attività viene svolta con precisione direttamente dal software di comando, compresi i complessi calcoli.

Conclusioni

I processi maggiormente utilizzati nelle saldature robotizzate sono la saldatura ad arco e quella per punti, che sono le più utilizzate nelle lavorazioni meccaniche, e che tratteremo nei futuri articoli.

Fortunatamente, grazie ai progressi della meccanica e soprattutto dell’informatica, i robot attualmente sono molto flessibili e possono essere quindi facilmente adattati a nuove lavorazioni. Se la lavorazione è orientata a una produzione di altissima qualità, la scelta è solo una: la robotica.

Noi essere umani contiamo proprietà uniche, intelligenza e fantasia, ma nulla è più preciso di un robot industriale; ecco perché Italserbatoi ha deciso di intraprendere, da diversi anni, una radicale trasformazione industriale e digitale, portando i nostri livelli di produzione a livelli eccellenti.